Qualche parola sulla funzione di un oracolo: la funzione di un oracolo è quella di fornire indicazioni o risposte a quesiti, altrimenti non ottenibili.   L’ I king o anche I’ Ching, rappresenta il testo oracolare più complesso e raffinato attualmente conosciuto. In oriente e principalmente in Cina, dove nasce probabilmente 4000 anni or sono, “il libro dei mutamenti” è considerato un testo sacro, ed è largamente utilizzato per qualsiasi tipo di necessità, dalla medicina alla politica, dall’istruzione alla finanza. In quest’ultimo caso, viene ricercata la possibilità di utilizzare informazioni provenienti da piani prospettici diversi, per ottenere vantaggi di tipo economico, oppure consigli su operazioni di mercato idonee migliorare la conduzione e la resa di investimenti, o strategie in grado di sorprendere la concorrenza in un dato momento economico. Il nobile fine: denaro = energia; tutto ciò in relazione ad un fine che sia “nobile e rivolto al bene comune” ponendo il denaro sul piano di ente energetico al pari di tutti gli altri, in contrasto con la visione occidentale che tradizionalmente a cavallo tra filosofia e religione, identifica il denaro come qualcosa di maligno (il santo è povero) riscattandone solo in parte l’immagine in un contesto ateo dopo la nascita nel 2008, della corrente di pensiero fondata e diffusa dal carismatico Joe Vitale detta   “Spiritual Marketing”, legata al rilancio in chiave che personalmente ritengo un po’ confusa e troppo semplicistica, della “legge dell’attrazione”,  principio professato e divulgato con ben altra profondità per secoli dalle antiche scritture di ogni cultura da occidente a oriente, trascritta perfino nei Vangeli da Matteo e Luca: “Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto”, (Matteo 7,7-11). In effetti, sapendo interpretare i responsi del I King, tutto ciò è realmente possibile. In occidente, pur godendo di una rigorosa traduzione dal cinese fatta in molti anni di studio dal sinologo e missionario tedesco R. Wilhelm e portato alla notorietà fin dal 1949 con la pubblicazione per il grande pubblico di un volume contenente la mirabile e ampia prefazione di C.G. Jung, si è collocato tra le opere classiche più controverse e discusse di sempre. Di certo, l’architettura funzionale del metodo divinatorio e delle chiose (di Confucio 551 – 479 a.C.) che esemplificano i testi oracolari a cui  fa riferimento, sono strettamente legate allo stile di vita ed al pensiero cinese, fatto di una profonda sinergia operativa in equilibrio tra logica matematica e poetiche immagini figurative di cui si compone. Un connubio perfetto tra razionalità e intuizione, secondo un antichissimo e preciso disegno. Calarsi nei valori del I King significa anche comprenderne la cultura di provenienza: “la danza del polso e i quattro tesori”.  Volendo cercare una risposta più comprensibile attraverso le pagine del libro però, occorre prima calarsi nella prospettiva dei divinatori cinesi. Qualsiasi gesto o oggetto per quanto umile o semplice, nella cultura cinese è sempre considerato nobile e di grande valore. Gli oggetti di uso comune non sono considerati solo per il loro aspetto o per la loro utilità come in occidente, ma rivestiti di preziosi contenuti legati al concetto di interazione con ogni aspetto del creato: fisico, metafisico e spirituale. Se prendiamo ad esempio il semplice gesto di scrivere, definito “danza del polso sulla carta”, oltre alla particolare simbologia figurativa legata agli ideogrammi di cui si compone la calligrafia cinese, troviamo la definizione di “quattro tesori” che sono la carta, la pietra, l’inchiostro e il pennello (la pietra è un particolare contenitore rettangolare fatto appunto di pietra dove si strofina l’inchiostro in tavolette per poterlo sciogliere con acqua fino al giusto grado di tonalità) che  elevano semplici oggetti di modesto valore alla portata di tutti, al ruolo di tesori  poiché attraverso il loro uso, l’uomo può raggiungere la bellezza, la saggezza, la conoscenza.  Partendo da questo punto di vista, le domande sulle strategie nel condurre affari economici, assumono sfumature diverse soprattutto quando s’interpretano le risposte. Premesso il fine benevolo dell’indagine rivolta sempre al miglioramento delle condizioni di vita della famiglia del paese o della nazione, qualunque richiesta in questo senso è considerata lecita ancorché diretta in una nobile direzione (intenzione di danneggiare). Ogni iniziativa deve rivolgersi nell’intenzione alla prosperità di una parte, non alla rovina dell’altra, per quanto certamente la supremazia negli affari abbia un “costo”.  Le domande dovrebbero rivolgersi quindi alla ricerca di una condizione che consenta spazio nel mercato attraverso nuove iniziative, intuizioni che rendano unica, e quindi redditizia per effetto dell’esclusività quel genere di proposta.  Il mercato moderno si muove sempre più rapidamente; in questa condizione, quando si è al timone di un azienda piccola o grande, non è consentito commettere errori. Spesso c’è poco spazio per recuperare, e comunque a caro prezzo. Servono costantemente nuove informazioni per tenere alto lo standard necessario ad un buon prodotto. L’ I king offre spunti di riflessione su quale possa essere il metodo strategico migliore per affrontare un cambiamento o per scegliere di investire risorse in una direzione piuttosto che in altre. Dal suo privilegiato punto di vista, è in grado di disegnare prospettive sempre nuove perché calibrate in prospettiva sul momento presente e soprattutto confezionate su misura per il richiedente. Consultato regolarmente sull’andamento di un particolare progetto,  può correggere e aggiornare atteggiamenti nei confronti dei concorrenti o dei collaboratori, od ottimizzare i consueti metodi di lavoro. Anche in questo frangente appare evidente l’utilità del continuo richiamo che il testo oracolare fa all’esercizio della presenza mentale, come stimolo e allenamento all’acutizzazione dell’intuito e di una migliore “visione periferica”.  Nel campo degli affari è ancor più utile ricercare ciò che esca dagli schemi comuni a favore di nuove visioni, condizione possibile in modo sistematico ricercando la dinamica ”realtà dell’adesso” piuttosto che la confortevole ma poco redditizia, riproduzione di schemi esistenti. Appare chiaro che a parte quanto detto fin qui in senso generale, non esiste un metodo particolare per fare domande sugli affari, perché sono infinite le sfumature che ogni situazione contiene. Ma certamente entrando nella conoscenza del I King, il metodo personale di utilizzo sarà sempre più evidente e più efficace.

 

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