Chi di noi non ha sognato di avere una casetta sull’albero tutta per sé. Qualcuno non potendo prima, corona questo desiderio ormai da adulto sentendo un richiamo quasi irresistibile. I bambini hanno una fervida immaginazione che consente loro viaggi fantasiosi e sconfinati, alimentati dalla serenità e dalla protezione data loro dalla famiglia, ma anche i meno fortunati che una famiglia non l’hanno avuta o che per qualche motivo non è stata presente come dovrebbe, anticipandone loro malgrado la maturazione, hanno gli stessi sogni comuni a tutti i bambini. Senza scomodare la psicologia che in questo ambito si è ampiamente espressa, sognare una casetta sull’albero potrebbe essere semplicemente di un antico istinto ancora non sepolto sotto strati sempre più pesanti di regole e convenzioni sociali. Forse la sensibilità ancora pura dei bambini, riconosce nella natura la figura più vicina alla magica concezione della vita stessa: l’albero. Potenti radici che lo collegano saldamente alla terra, un tronco possente e rami proporzionati in grado di sostenere la costruzione di un nido sicuro, posto al riparo dai pericoli, e una chioma fresca fitta e protettiva, un nascondiglio che sussurra festoso mentre gioca con la brezza. Come simbolo l’albero è notoriamente utilizzato per significare la connessione vitale ed il radicamento con il nostro pianeta, ma anche con le nostre origini profonde, il tronco è un complesso sistema di comunicazione di nutrimento e distribuzione delle risorse e dall’energia senza la quale non ci sarebbe vita; le foglie che con il loro processo legato alla luce ed all’aria completano armoniosamente il percorso, collegando Cielo e Terra in un unione ancestrale molto più che simbolica, consentendo lo sbocciare dei fiori, la maturazione dei frutti nutrimento e risorsa preziosa, contenenti i semi per la creazione di altri alberi, coronamento di uno dei più semplici e meravigliosi esempi di servizio alla Vita. Forse questo richiamo è quel desiderio di protezione, riconoscenza, appartenenza oltre ogni logica e convenzione, che il bambino che è in noi spesso seppellisce, ma giammai dimentica.
La casa sull’albero
da alessandro.a.pardini@eremodeinani.com | 28 Gen, 2021 | Auto guarigione, Creatività, Crescita personale, Fai-da-te | 2 commenti

Buongiorno! Trovare questo post stamattina mi ha fatto sentire fortemente il desiderio di stare vicina ad un albero: forse il periodo che viviamo lo ha amplificato, ma le tue parole ….. leggendo, sono stata sopraffatta dalla sensazione di aver perso irrimediabilmente qualcosa. Non mi sono mai arrampicata su un albero, e per certi versi non mi sono fatta coinvolgere dalla vita. Parole poetiche e delicate le tue, ma potenti, forte richiamo alla presenza! Non è mai troppo tardi. Grazie Alessandro e buona giornata …..
Grazie per le belle parole Franca, e devo ripetere….. Non è mai troppo tardi; c’è sempre tempo per vivere ciò che vogliamo, dobbiamo solo riconoscere di meritarcelo con fermezza giorno per giorno.
Buone cose!